Era ormai tempo che nulla accedeva. Gli umani che Hugo conosceva sembravano quasi scomparsi nel nulla, senza lasciare traccia, senza lasciare alcun tipo di segnale positivo o negativo che fosse, a ragion della loro prolungata assenza e, forse del loro prolungato errare. Le persone che Hugo aveva conosciuto erano lontane da lui, probabilmente sempre di pių: Artas, conosciuto inizialmente come "Il Blanco", sparito.. Ruyk, un tempo fratello di casata, scomparso nel nulla.. Breykor, nessuna traccia nemmeno domandando alle guardie del campo Furies.. Spawn, il Capobranco, forse nei paragi di Bucca.. Nyota, al tempo una maga conosciuta, chissā in quale caverna si sarā cacciata.. Grampasso, uno degli ultimi fratelli Furies conosciuti.. Ramiro, lo stregone dei Furies, mai pių visto.. Elward, un nuovo guerriero che non ebbe pių modo di intravedere.. Leya, bellissima donna, perse le sue tracce.. Drusilla, forse l'unica donna che ebbe il coraggio di apprezzare Hugo per quello che era.. Amanda, musicante.. Logan.. Ce ne sarebbero tanti altri nella testa bacata di quel barbaro, ormai diventato pių vecchio e forse meno abile nel concepire una qualsivoglia forma di comprensione.
La piazza di Britannia stava diventando una piazza povera, ricca solo di guardie, di viandanti che continuamente chiedevano di essere scortati in chissā quale luogo e sporadicamente di personaggi tardivi e fuggiaschi che contemplavano chissā quale complotto contro di loro. Forse c'era qualcosa nell'aria? Forse qualche presagio qualche oscura presenza? Forse giravano voci cattive e ignare nella serenitā delle cittā umane? Hugo non avrebbe mai avuto a che fare con le profonditā degli inferi ma di certo non poteva starsene con le mani in mano. Continuava a cercare, a viaggiare, ad esplorare, ad affrontare intere caverne da solo, consapevole che prima o poi avrebbe forse incontrato qualche novitā sul suo cammino.
La sua esperienza di certo cresceva, invecchiando, giurando fedeltā all'unica cosa che mai l'avrebbe tradito: la sua spada. Non come gli uomini che sparlano, non come le bestie che cercano di convincere i propri simili ad attaccare una preda indifesa, imprecando ed ingiuriando contro qualcosa o qualcuno, l'immaginario.